Don’t Feed the Toons
(scritta su un muro della Wet City)
Pgough!
Il gancio arrivò duro come una sassata, entrò nella guardia, colpì all’occhio sinistro, aprì in due il sopracciglio. La testa del cinese partì all’indietro.
Sangue vaporizzato. Buio rosso.
Il cinese, un peso piuma di neanche diciassette anni, arretrò barcollando sulle gambe. Sentì le corde che gli mordevano la schiena. Aprì le braccia per trovare l’equilibrio.
Un errore.
Insaccò il capo, evitò per un niente un secondo gancio, buttò la testa di lato.
Uno-due. Lampi.
Zigomo destro, cartilagine del naso. Il paradenti volò fuori del ring con un fiotto di schiuma scarlatta.
Il cinese riuscì a stento a voltare le spalle all’avversario, si aggrappò alle corde, crollò sulle ginocchia. Un occhio completamente chiuso, l’altro ridotto a una fessura congestionata. Guardò nella penombra della palestra la sagoma scura a cavallo della panca. Il Mescolatore. Sollevò un braccio e cercò di scalare le corde per rimettersi in piedi. Forse cercò di parlare, di scusarsi. Supplicare.
“Basta così, Chan!”. La sagoma districò le gambe dalla panca di legno. Fece due passi rigidi verso il ring. “Dagli i guantoni e vai a farti una doccia”.
Il ragazzo si lasciò scivolare al tappeto. Non era ancora venuto il momento di scendere dal ring e infilarsi sotto il fiotto caldo, ora gli sarebbe toccata la parte peggiore. Schiena a terra, allungò le braccia verso l’alto: lassù, il neon della lampada era abbagliante e lui, sbattendo l’unica palpebra che ancora rispondeva ai comandi, lo fece sparire tra i guantoni. In controluce osservò i suoi pugni colmarsi all’istante di colori, le dita nere inguainate nella sostanza traslucida. Non era cuoio quello dei guantoni, ma materiale cartoon, calloso e umido come carne masticata. Ideale per boxare...
(per gentile concessione di Mondadori)
Fin qui l'incipit di Toxic@, che l'autore Dario Tonani (e Urania Mondadori con lui) ci hanno consentito di offrire in anteprima a voi lettori postumani, riprendendo le attività dopo il summertime.
Toxic@ è il seguito dell'Infect@ del 2007 che - con quei surreali cartoni animati ad assunzione retinica - metteva in campo una delle idee più originali della fantascienza nostrana recente (non a caso ne è già pronta una sceneggiatura per l'adattamento al grande schermo, che sia l'alba di una nuova era?!).
Vi intriga l'incipit? Ne eravamo certi, è piaciuto anche a Bruce Sterling, che l'ha presentato sul blog di Wired U.S.... allora sappiate che presto ne troverete un ulteriore assaggio cliccando su www.dariotonani.it.
Volevate saperne di più? Per inquadrare lo scenario, riprendiamo qui una breve sinossi (che trovate anche sul blog dell'autore con l'immancabile book trailer): l'azione si svolge ancora a Milano, nel dicembre 2032, vigilia del primo giorno di Ramadan. La città è al collasso: sanitario, ambientale, delle coscienze. Sta morendo… di cartoni animati. Letteralmente!
A sette anni dal primo affacciarsi sul mercato dei +toon — la nuova devastante droga da assumersi per via retinica — nelle sue strade i milanesi muoiono come mosche, vittime di un Morbo di cui sono portatori proprio i cartoon.
E i guai non finiscono qui: un terzo della città è completamente sommerso dai residui allucinatori tossici dei cartoni stessi. E’ un magma lento e freddo, un vero e proprio mare interno di poltiglia colorata, che stringe d’assedio la periferia orientale (la cosiddetta “WC — Wet City”) e avanza goccia dopo goccia, coagulo dopo coagulo, verso il centro, inglobando nella sua marcia ogni cosa...
Ma c’è dell’altro: un fantomatico serial killer che si fa chiamare “Il Mescolatore” sta uccidendo a ripetizione uomini e cartoni, li smembra, li taglia a pezzi e li riconsegna agli inquirenti in “scatole di montaggio”. Polizia e inquirenti brancolano nel buio e rinvenendo i suoi pacchi possono solo constatare che ognuno contiene i pezzi per ricomporre mezzo uomo e mezzo cartone: due scatole, due cadaveri debitamente mescolati…
Cora Kusiak è una cacciatrice di cartoon, affetta da una rara forma di daltonismo — la discromatopsia — che le induce una visione in bianco e nero della realtà: se il suo handicap dovesse essere scoperto perderebbe all’istante il lavoro e la sua preziosa attrezzatura, fatta di spruzzatori di liquido refrigerante, contenitori stagni e di un sofisticato autokit medico.
Alla S.C.E. — Sezione Crimini Efferati della Polizia, Lapo “Lupus” Montorsi e il suo vice Khaled Mushmar (la sgangherata coppia di sbirri già in azione in “Infect@”) sono alle prese con la difficilissima indagine sul Mescolatore e devono al contempo districarsi in una Milano irriconoscibile e disperata, in cui però non tutto è perduto...
Questo dunque il quadro : abbiamo scelto di presentarvi ora il romanzo, ancor prima di averne fatto lettura completa, per permettervi di trovarlo facilmente in edicola, dove è appena uscito.
Leggete ora, dunque, finchè la reperibilità è garantita. Con Dario, che ha perennemente nuovi progetti in ebollizione, riparleremo presto.
Mario G