Walter L'Assainato
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Mario Gazzola
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Il terzo film di Ari Aster si sgancia dall'horror d'autore in favore di un fluviale dramma psicanalitico madre-figlio di non facile lettura, benché ancora una volta strepitoso nella regia e nell'interpretazione titanica di Joaquin Phoenix.
Il secondo film di Ari Aster, come già Hereditary, è un’esperienza panica straniante e un nuovo punto di riferimento nel sottogenere horror delle sette e dei rituali pagani.
Lars von Trier riesce a scartare ogni cliché anche affrontando il genere più abusato degli ultimi anni: il thriller su un serial killer psicopatico. Grandi interpretazioni di Matt Dillon e Bruno Ganz (letteralmente) all'ultimo viaggio.
L’opus magnum di Guadagnino segna una nuova pietra miliare per l’horror italiano, che si rapporta all’originale con la libertà di una cover jazz rispetto a uno standard ormai entrato nella storia.
La Resistenza del punk jazz
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