Lo pubblica RaroVideo, è diretto da Rick Hull e segue cronologicamente, con taglio storico documentaristico (e voce fuori campo comodamente in italiano per una volta, anche se un tantino pedante e didascalica), il caleidoscopico cammino della vita e dell’arte del musicista/artista che prima e più di tutti ha saputo rendersi posthuman, reinventando la propria stessa identità ad ogni apparizione pubblica e mandando in frantumi il mito dell’”autenticità” dell’espressione rock coltivato dai suoi contemporanei (Dylan, Lennon, Jagger).
Diciamolo subito: questo compendio sarà più utile per chi, troppo giovane o distratto, non abbia familiarità con l’opera del Duca Bianco. L’adepto, qual è ad esempio dai tempi del liceo il sottoscritto, scopre poco di nuovo. Perlopiù, come spesso accade, lo scopre nel periodo delle origini, quando il mito non era ancora consolidato e “markettizzato”: le prime band, i primi insuccessi, i rapporti con la famiglia, i famosi occhi diversi frutto di una scazzottata adolescenziale per una ragazza… per il resto, spezzoni di concerti, show tv e video clip storici, ma nulla di completo o di assolutamente inedito. Gli estratti fungono da documenti storici dell’iter narrato dalla voce off.
Che dire, rimpianti? Beh, certo: sapere che il disco Diamond Dogs contiene solo tre delle 21 canzoni composte per un musical su 1984 di Orwell, poi abortito per problemi di diritti sul romanzo, ti fa venir l’acquolina di sentire-vedere cosa c’è nei cassetti di casa Bowie…
E poi i brevi estratti delle rappresentazioni sceniche di quel sottovalutato capolavoro che fu Outside (del 1995) ci fan rimpiangere che le scarse vendite dell’album abbiano spedito in soffitta gli ambiziosi progetti dell’autore. Ricordate? In qualche intervista dell’epoca, David e Brian dicevano d’aver registrato materiale sufficiente a pubblicare 5 album, uno all’anno fino a doppiar la boa del 2000, anno in cui si sarebbe compiuta la burroughsiana saga su arte e crimine del detective Nathan Adler, con una grande rappresentazione teatrale diretta nientemeno che da Bob Wilson!
Mica bruscoli, no? Speriamo che non siano le miserie del mercato a cassare un simile progetto per sempre… su, David, sei mica povero, no?
Lasciando il mondo dei desideri e tornando a quel che c’è, il dvd RaroVideo contiene ricca messe di opinioni e ricordi dei molti compagni di strada, anzi delle molte strade musicali seguite dal biondo David in circa 40 anni di colpi di scena: gli amici produttori Brian Eno, Tony Visconti e Nile Rodgers; gli amici musicisti Iggy Pop, Trent Reznor (Nine Inch Nails, giusto in questi giorni nei negozi col nuovo “Year Zero”, un lavoro molto posthuman), Moby… e pure qualche “machissene”, come le imperdibili confidenze dell’ambrata Iman sul Bowie marito e padre.
Per finire, gli extra italici contengono due interviste a storiche firme del giornalismo musicale: Ernesto Assante di Repubblica e Luca De Gennaro (indimenticato conduttore di Stereodrome su RadioRai). Anche qui, nulla d’imperdibile, ma qualche chicca gustosa si può spigolare: rassegnato Assante sul presente del rock (“dalla metà degli anni ’90 il rock tace e forse non è un caso che da allora anche Bowie tace”, nel senso che non ha più fatto un disco memorabile); crepuscolare De Gennaro sul personale (“I 60 anni di Bowie ci colpiscono di più dei 60 di un Paul McCartney”).
Comunque, anche una volta scoperto che “fu durante il soggiorno berlinese che Bowie insegnò a Iggy Pop a sciare”, l’operazione resta un prodotto per neofiti o, al contrario, per completisti.